Alessandro Garella: Storia dei fattori di cura.

La relazione sarà divisa in due parti: la prima, storico-teorica, s’incentra sul ruolo che il linguaggio, inteso sia come parola detta che come discorso/dialogo, ha svolto nel trattamento psicoanalitico nel corso del tempo, facendolo passare dalla talking cure iniziale alla taking care della seconda metà del secolo scorso e alla talking care più recente. La prima s’indirizza con la parola all’apertura all’inconscio, come sfogo e ricostruzione; nella seconda il linguaggio obbedisce in particolare modo all’esigenza di dare forma ai bisogni e di fornire accudimento attraverso la parola; nella terza si assiste ad una focalizzazione dell’interesse per il linguaggio come mediatore fra apparato psichico ed apparato psicoanalitico, ed in particolare alla relazione fra la rappresentazione mediata dal linguaggio e la rappresentazione simbolica non linguistica, che può includere l’affetto nella sua rappresentatività diretta. La ricostruzione cercherà di evidenziare il parallelo mutamento di significato del silenzio e dell’ascolto in ambito psicoanalitico. La seconda parte, clinica, cercherà di mostrare il conflitto e l’oscillazione nel trattamento fra un discorso che mira ad un “intendersi” narcisisticamente orientato e aggrappato alla talking cure, e una cura della parola tesa a costruire comprensione nella riflessione comune sugli usi della parola e sui tipi di discorso presenti nel trattamento, accanto e oltre i singoli contenuti.