Giovedì 2 febbraio 2012, presso 1a sede di Piazza Palermo, 5/7, dalle 19.30 alle 21 lettura e discussione della parte conclusiva dell’ultimo capitolo dell”Interpretazione dei sogni” di Freud, a cura di Anna Maria Trasino e Alessandra Puri.

In particolare, A.M.Trasino riferirà e dicuterà i paragrafi A e B, relativi all’oblio dei sogni, sottolineando come per Freud l’oblio dei sogni non è tanto determinato dallo stato di veglia ma dalla censura (i vari elementi si potranno recuperare nel processo analitico). Mentre l’elaborazione secondaria del sogno è opera del pensiero normale,l a deformazione è opera dei pensieri del sogno che sottostanno alla censura e indicano una resistenza. Riguardo alla tecnica, Freud sostiene che sono indispensabili all’interpretazione del sogno proprio le sue parti più insignificanti e perciò:”quando il sogno è difficilmente comprensibile invito il paziente a ripeterlo.”. Gli elementi che il paziente muta sono i punti deboli del travestimento onirico e il dubbio spesso nel sogno è frutto di resistenza, ed è molto importante che nel sogno ci si liberi dei giudizi di certezza. Freud accenna anche ad altri elementi psichici sottoposti a censura che compaiono  come doppi sensi,giochi di parole, assonanze. Per spiegare la regressione, introduce il concetto di “località psichica” e di “apparato psichico” come strumento composito ai cui componenti dà nome di istanze o sistemi che hanno una direzione e un orientamento spaziale. La nostra attività psichica  parte da stimoli (estremità sensitiva) e sbocca in innervazioni(estremità motoria).L’apparato psichico è costruito  come un apparato riflesso. La traccia mnestica  consiste in mutamenti permanenti negli elementi dei sistemi,in questo senso la percezione è collegata alla memoria. Il nostro carattere si basa anche su tracce mnestiche,cioè impressioni che hanno agito intensamente (spesso nella prima giovinezza). Per Freud l’inconscio è l’ultimo dei sistemi posto all’estremità motoria, se ci sono determinate condizioni (raggiungimento di intensità, distribuzione di attenzione), i suoi processi possono raggiungere la coscienza. L’inconscio è un sistema posto dietro perchè non ha accesso alla coscienza se non attraverso il preconscio. La forza motrice del sogno e la sua formazione sono nel sistema inconscio che è costretto ad allacciarsi ai pensieri onirici per fare parte del preconscio

Di giorno la via che va dal preconscio alla coscienza è sbarrata ai pensieri del sogno dalla censura. Di notte la resistenza diminuisce e ci può essere un passaggio dal preconscio al conscio. Ci sono tre varietà di regressione che coincidono in una unica:Topica,Temporale, Formale. Freud cita Nietzsche riguardo al sogno come  l’infanzia filogenetica dell uomo,”nel sogno sopravvive un antichissimo brano  di umanità”.

A.Puri riferirà sui paragrafi D E F: il lavoro onirico non comprende solamente il periodo del risveglio, ma la prima parte comincia già durante il giorno sotto il dominio del preconscio, e la seconda parte, cioè la trasformazione per opera della censura, continua probabilmente per tutta la notte. I desideri rimossi rimangono sempre attivi, ma di giorno essi non sembrano abbastanza forti da rendersi percettibili. La sottomissione dell’inconscio al preconscio non è assoluta nemmeno in caso di perfetta salute psichica e i sintomi nevrotici, che servono ad evitare l’esplosione d’angoscia, stanno ad indicare che i due sistemi sono in conflitto tra loro. Il desiderio che sorge dal materiale infantile fa da motore alla formazione del sogno e il represso diventa la molla del sognare. Chiameremo desiderio la corrente all’interno dell’apparato psichico che parte dal dispiacere e mira al piacere. L’inconscio deve essere accettato come base generale della realtà psichica, esso è lo psichico reale nel vero senso della parola.

Infine, partendo da condensazione, spostamento, drammatizzazione,simbolizzazione e rappresentazione, i meccanismi del sogno, Licia Filingeri comincerà a presentare un argomento utile a vedere più sfaccettature del tema delle volte successive ( la teoria dei meccanismi di difesa), introducendo un autore contemporaneo a Freud e suo allievo, Theodor Reik, che sottolinea in maniera originale l’importanza del lavoro con l’inconscio.