Il desiderio nella sua forma sorgiva, passionale, è privo di preoccupazione: tratta il suo oggetto come se fosse privo di autodeterminazione e volontà, come puro strumento di appagamento. La graduale percezione che la libertà del suo oggetto sia la condizione perché esso sia “vivo” (invece che un manichino inerte) è desiderabile, rende il soggetto desiderante responsabile e lo obbliga a prendersi cura della persona desiderata. Il senso di responsabilità socializza la relazione del desiderio ma non è sufficiente a garantire le condizioni oggettive della sua permanenza (l’accordo con i bisogni materiali in primo luogo) che rendono complesse e complicate le sue declinazioni. Al senso di responsabilità devono essere aggiunte convenzioni e regole che possono contraddire il desiderio, diventando normative. Il rapporto tra norma e senso di responsabilità definisce la libertà degli amanti all’interno della relazione amorosa e la profondità della loro soddisfazione.