Viene argomentato che lo stato mentale del terapeuta è uno strumento chiave del cambiamento in psicoanalisi e psicoterapia. Storicamente la tradizione psicanalitica ha fatto una distinzione tra aspetti tecnici e aspetti relazionali del trattamento, e in generale ha privilegiato la dimensione tecnica. Vi è però una crescente convergenza tra le diverse tradizioni psicoanalitiche che le dimensioni tecniche e relazionali sono inseparabili, e che tutti gli interventi sono atti relazionali. Durante impasse terapeutici ed enactment difficili, entrambi i pazienti e i terapeuti diventano emotivamente disregolati, e i terapeuti sperimentano un collasso del loro spazio interno. Un collasso dello spazio interno comporta un’incapacità di riflettere in modo costruttivo su quello che sta accadendo in quel momento (sia internamente che esternamente) e uno stato interiore di paralisi. Questa paralisi è aumentata dal bisogno del terapeuta di dissociare stati del Sé intollerabili. In tali situazioni, la capacità del terapeuta di cambiare e riuscire a entrare in uno stato mentale terapeutico è di importanza cruciale per il processo di cambiamento, e alla fin fine ogni intervento che riesce a “raggiungere” il paziente è efficace perché riflette un importante viraggio che è già avvenuto nello stato interno del terapeuta. Vengono esplorate modalità sia interne che interattive per facilitare la capacità del terapeuta di riaprire il suo stato interno collassato e di riuscire a riacquistare uno stato mentale terapeutico.
Jeremy Safran è Professore di Psicologia alla New School for Social Research di New York dove ha diretto la sezione di Psicologia Clinica, e assieme a Lewis Aron e Adrienne Harris ha fondato e codiretto il Sándor Ferenczi Center. Insegna anche al New York University Postdoctoral Program in Psychotherapy & Psychoanalysis e allo Stephen A. Mitchell Center for Relational Studies. È Past-President dell’International Association for Relational Psychoanalysis & Psychotherapy (IARPP), associate editor della rivista Psychoanalytic Dialogues, ed è nella redazione di altre riviste tra cui Psychotherapy Research e Psychoanalytic Psychology. Ha scritto vari libri tra cui Teoria e pratica dell’alleanza terapeutica (2000, con J. Christopher Muran) (Bari: Laterza, 2003), e Psicoanalisi e terapie psicodinamiche (2012) (Milano: Raffaello Cortina, 2013), quest’ultimo segnalato a p. 600 del n. 4/2012 di Psicoterapia e Scienze Umane e che ha vinto il premio Gradiva Award del 2013 per i contributi nel campo della psicoanalisi.