La definizione di questa nozione in Lacan corrisponde alla sua costante interrogazione sulla pratica psicoanalitica. E’ essa una mera attività ermeneutica, un’operazione di comunicazione o comporta invece una posta in gioco reale ? Un reale che non é da confondersi con la realtà esterna nè con il corpo biologico, ma che é « messo in atto » nell’ambito dell’analisi stessa ? E’ cosi’ che Lacan, dopo esser partito da una nozione di reale che é inseparabile dalla struttura, un reale intessuto di leggi e di formule, comme nella scienza, finisce con il distinguere un reale proprio della psicoanalisi, diverso dal reale della scienza. E’ il reale di cio’ che é impossibile da formulare o da scrivere, ininterpretabile, e quindi riducibile al modo di soddisfazione pulsionale di ciascun soggetto.