Lacan e il controtransfert

Il concetto di controtransfert si oppone a tutte le concezioni troppo fluide ed uniformi, nè può essere pensato in modo aconflittuale. Sorge fronteggiando il transfert e come suo effetto sull’analista: è il contro-transfert del transfert; contro il transfert, ma anche con.

Essere con o essere contro?. Usarlo o farne a meno?. Paradossalmente più è criticato più si impone. Tutto parte dal transfert. Senza subordinare il controtransfert al transfert tutto si imbroglia. Per Lacan : “Il transfert è la messa in atto della realtà dell’inconscio”. La questione del contro-transfert  nasce all’interno degli effetti di questa messa in atto.

Freud aveva affrontato il tema in una lettera a Jung il 7 giugno 1909, sullo sfondo la vicenda di Sabine Spirlein e lo riprenderà nello scritto del 1910 “le prospettive future della terapia psicoanalitica”. Non appare alcuna separazione tra i sentimenti e le reazioni coscienti dell’analista e le  loro fonti inconsce.

E’ un problema che esiste, va riconosciuto e padroneggiato, non bisogna spaventarsi (come aveva fatto Bleuler) e va affrontato con mentalità scientifica.L’incoraggiamento non impedirà, a breve, la separazione.

La parola contro-transfert conduce- senza metaforizzarli- a diversi elementi. Sorge in faccia al transfert, per riconoscerlo positivamente. Come effetto di questo, meno nel senso di una risposta che di una replica, lo raddoppia, più che rispondergli. Designa in un qualche modo una risposta difensiva, una specie di contro-investimento. Contro-transfert come contre-coup, contraccolpo al e del  transfert.

Lacan conduce la sua critica in modo dapprima  durissima: “ Somma dei pregiudizi, delle passioni, degli imbarazzi, addirittura dell’insufficente formazione degli analisti”.

Nel 1961 il tono cambia,:  Io intendo per contro-transfert la “ l’implicazione necessaria dell’analista nella situazione di transfert”. Il termine riguarda “la partecipazione dell’analista”; il significato vero del contro- transfert “ è il desiderio dell’analista”.

Di qui parte un complessivo ribaltamento del problema: il transfert del paziente risponde al transfert  dell’analista; quindi il controtransfert è una risposta a qualcosa ( il desiderio transferale del paziente) che in definitiva è una risposta al desiderio dell’analista.

“ La resistenza è dell’analista”!, l’inconscio non resiste, insiste!.

Ciò che muove l’analisi è il desiderio ( inconscio) dell’analista: il desiderio di una gravidanza  ( come dimostrò il seguito della storia) era di Breuer,  prima che di Bertha Pappenheim (Anna O)!.

In questo registro si sviluppa anche la critica che Lacan svolge  alla interpretazione psicodinamica data da  Freud al caso Dora (“ Frammento di un’analisi d’isteria”).